Stratificazioni in movimento
L’occidente, e soprattutto l’America, è sempre stato attratto dall’idea di creare una danza riferita all’oriente: niente di strano se questa strada, iniziata già nei primi del ‘900 con artiste come Ruth St. Denis o la stessa Isadora Duncan, prosegua ogni giorno di più.
La Tribal fusion, definita anche con la sigla TFB, si può considerare una evoluzione dell’American Tribal Style Bellydance (ATS), della quale mantiene l’estetica coreutica, l’ispirazione per i costumi e il concetto di base di originare il movimento dalla bellydance per fonderlo con altre forme di danza. Manca però in essa l’esigenza della tribe, del gruppo. Anzi, si tratta più spesso di una danza solistica.
La contaminazione con altre modalità motorie è sempre più varia: dallo stile Popping dell’Hip hop, al Flamenco, al Kathak, alla danza africana, alla contemporanea, alla moderna o alla Breakdance, l’elenco potrebbe essere lunghissimo. Anche l’uso delle musiche è molto eterogeneo, e da un primo utilizzo di brani etnici tradizionali o di pezzi ispirati comunque alle sonorità arabe ci si sposta sempre più verso l’esplorazione di universi musicali nuovi. Ecco che si danza su musiche elettroniche, molto spesso create apposta per questo scopo.
Parlando di Tribal Fusion occorre assolutamente tenere presente la figura di Rachel Brice, che per prima ha evoluto questa modalità, creando uno stile spettacolare e ipnotico, nel quale mette a frutto i suoi studi di yoga e in generale il suo mirabile controllo sul corpo.
Il lavoro del corpo si basa sulla scomposizioni dei movimenti, suddividendo le membra in parti isolate, e imparando a stratificare i movimenti, coordinandoli fra di loro, all’insegna del controllo e della consapevolezza. Non si studiano soltanto passi, ma soprattutto si deve dare al corpo un training molto solido e costante nel tempo, che favorisca un uso così selettivo della muscolatura.
Gli stili
Nascendo dalla contaminazione fra generi diversi, la Tribal Fusion ha infinite applicazioni, tanto che a volte in questo grande contenitore vengono anche inseriti prodotti molto distanti dalle sue origini. Dato che si caratterizza per l’uso di costumi particolari e molto scenografici, a volte le danzatrici usano vestirsi così per attirare l’attenzione, senza in realtà avere caratteristiche coreutiche particolari, ma solo buttando fumo negli occhi degli spettatori. L’evoluzione della Fusion per fortuna a livello mondiale è talmente vasta che oggi ci sono migliaia di ottimi professionisti con una grande preparazione e creatività.
Urban Tribal
Questo stile, rappresentato dalla Urban Tribal Dance Company diretta da Heather Stants, si ispira molto all’ hip hop e alla danza moderna e contemporanea. Risulta molto dinamico e sfrutta molto il lavoro di improvvisazione di gruppo e di composizione momentanea. Le danzatrici sono vestite in modo sobrio, e danno importanza alle linee e all’uso dello spazio più che ai costumi, e fanno ricorso spesso all’ironia nel gesto.
La musica usata è sperimentale, e prevalentemente elettronica.
Gothic Fusion Bellydance o Dark Fusion Belly Dance
Le prime esponenti di questo stile sono Ariellah e Asharah. Nasce negli Stati Uniti all’inizio degli anni ’90. Prende a riferimento la cultura dark di ispirazione appunto gotica e neopagana: l’ambientazione delle coreografie è sempre oscura, la danza è drammatica e teatrale.
Gli abiti sono in prevalenza neri, con inserti di pelle, croci, borchie, catene, di stile vampiresco, Vittoriano, e quant’altro possa relazionarsi con la cultura gotica, e prevedono a volte elementi incredibili, che provocano una reazione di attenzione nel pubblico. Si usano piercing e un trucco molto marcato.
Esplora quindi le emozioni più buie, la paura, l’incubo, e lo fa in modo eccentrico, a volte assolutamente ironico.
Sono migliaia nel mondo le persone appassionate a questo genere, e affollano spettacoli, festival (come il famoso Gothla, nato in California e ormai diffuso in vari paesi), acquistano costumi, musiche e video tutorial.
Contemporary Tribal Fusion:
Mercoledì 19.30-20.30 Via Pomezia Loreto con Maria